SCAPOLARE DELLA B.V. MARIA DEL MONTE CARMELO

CHE COS'E' LO SCAPOLARE?
E' un segno dell'amore materno di Maria per i suoi figli spirituali che a lei si consacrano con affetto e fiducia. La tradizione mariana dello scapolare è specificamente carmelitana.

UN PO' DI STORIA
I carmelitani eremiti del Monte Carmelo si erano riuniti presso la fonte di Elia con il desiderio di imitarlo nel suo rapporto con il Signore e di amarlo come Maria, attraverso la pratica delle virtù come lei stessa le aveva vissute. Considerata Signora del luogo, a Marua i carmelitani dedicarono il loro primo oratorio.

MARIA PER IL CARMELO
Maria è certamente Madre, ma anche sorella poiché prima di noi ha percorso la strada che conduce alla piena unione con Dio: ogni carmelitano ricerca già nella sua vita terrena di realizzare questo ideale.

DEVOZIONE ALLO SCAPOLARE
Chi indossa lo Scapolare entra a far parte della famiglia carmelitana, in un'esperienza che dura da secoli e che testimonia la gratitudine a Maria e la famigliarità con lei per lasciarsi rivestire di Cristo dalle sue mani materne.

PERCHE' SI CHIAMA "ABITINO"
Lo Scapolare è l'abito di Maria del quale i religiosi carmelitani si rivestono per impegnarsi ad incarnare Cristo come lei. I laici che lo indossano aderiscono a questo stile di vita. Lo Scapolare prende il nome dal suo appoggiarsi sulle scapole: è aperto ai lati e richiama al servizio. Per i laici è ridotto a due rettangoli di stoffa, che si possono indossare sotto gli abiti. Lo Scapolare si indossa giorno e notte per indicare la presenza continua di Cristo nella nostra vita, poiché dove è Maria, c'è il Signore e la loro fedele protezione.

TESTIMONIANZA VISIBILE.
L'abitino testimonia una scelta di vita; una vita di fede, seguendo Cristo nella quotidianità. Tra i nostri santi ricordiamo un martire dello Scapolare, Isidore Bakanja, africano, morto per non aver voluto togliere l'abito di Maria durante le sue ore lavorative presso un datore di lavoro, non cristiano e senza scrupoli che lo fece flagellare a sangue.

ORIGINE DELLA DEVOZIONE.
Il priore Generale dell'Ordine Carmelitano nel lontano 1251 San Simone Stock chiese a Maria di concedere all'Ordine una speciale protezione visto il momento di rilettura del proprio carisma nel difficile passaggio dalla vita cenobitica - eremitica a quella apostolica. Non è accertato storicamente, ma la tradizione vuole che Maria sia apparsa a San Simone consegnando come segno di protezione lo Scapolare.

IMPEGNO.
La consegna dello Scapolare e la sua imposizione da parte di un sacerdote confermano l'impegno a seguire Cristo come unica via di salvezza. Entrando a far parte della famiglia carmelitana, si partecipa ai benefici spirituali dell'Ordine. Maria, la pura di cuore, chiede ad ogni credente, laico o religioso, a lei consacrato, di imitarla nella castità del cuore per accogliere più pienamente il messaggio evangelico. Il frutto è quello di un'autentica vita cristiana di partecipazione ai sacramenti e di preghiera che si deve almeno esprimere con una parte del Santo Rosario recitata quotidianamente.

La Madonna del Carmine a Concesa
La Madonna del Carmine a Concesa

San Giovanni Paolo II e lo Scapolare

«Naturalmente, parlando delle origini della mia vocazione sacerdotale, non posso dimenticare il filo mariano. La venerazione alla Madre di Dio nella sua forma tradizionale mi viene dalla famiglia e dalla parrocchia di Wadowice. Ricordo, nella chiesa parrocchiale, una cappella laterale dedicata alla Madre del Perpetuo Soccorso, dove di mattina, prima dell'inizio delle lezioni, si recavano gli studenti del ginnasio. Anche a lezioni concluse, nelle ore pomeridiane, vi andavano molti studenti per pregare la Vergine.

Inoltre, a Wadowice, c'era sulla collina un monastero carmelitano, la cui fondazione risaliva ai tempi di San Raffaele Kalinowski. Gli abitanti di Wadowice lo frequentavano in gran numero, e ciò non mancava di riflettersi in una diffusa devozione per lo scapolare della Madonna del Carmine. Anch'io lo ricevetti, credo all'età di dieci anni, e lo porto tuttora. Si andava dai Carmelitani anche per confessarsi. Fu così che, tanto nella chiesa parrocchiale quanto in quella del Carmelo, si formò la mia devozione mariana durante gli anni dell'infanzia e dell'adolescenza fino al conseguimento della maturità classica».